Torino, metropolitana.
Lui ha i capelli a caschetto biondi, lo zaino sulle spalle, una felpa grigia. È timido. Lei ha i capelli raccolti in una coda, parla veloce, occhi vivaci sempre puntati sul ragazzo. 'Il prof durante l'ora di latino ci parla in greco e io non lo capisco! Logos??' urla lei. 'Vuol dire discorso' dice lui sottovoce. Lei scende alla prossima fermata, lo saluta e continua a fissarlo dalla scala mobile.
C'era in tutte le classi. Anche quella di quel liceo romano non faceva eccezione. Parlo di quello negato. Negato per lo studio, la scuola, la concentrazione, ecc. Chiamiamolo Rossi. Gli si chiedeva: "Rossi, cosa conta veramente per te?" Ti rispondeva determinato: "Tre cose: Jim (Morrison), la Maggica e la figa".
RispondiEliminaLa disperazione dei professori trovò il culmine in un'ennesima versione di latino. "E allora, Rossi, com'è andata?" "Mah, io ne avevo una strana: un certo Lesus a cui ne capitano di tutti i colori. Lo buttano al gabbio, lo frustano, lo crocifiggono... Ma non l'ho mica capita bene..." Gelo generale. "Ma...Rossi..sei sicuro? Lesus?"
"Ma sì, Lesus.. il ferito..con tutto quello che je càpita.." Perplessità.
Alcuni giorni dopo la tragica conferma: "Qui ci sono le vostre versioni di latino". Il professore si volta verso di lui e scuote la testa senza più parole ne'lacrime: "Rossi. Non dico il latino, ma almeno il catechismo, cxxxo!!"