Sono così stanco, mi addormento davanti al televisore. Troppo soporifera la domanda di Ferrara a Fini, che poi manco è una domanda ma un lunghissimo riassunto di tutte le uscite più rumorose dell'anno scorso (voto agli immigrati, fecondazione assistita, et cetera et cetera). Fini lo guarda prima spaventato, le palpebre dei suoi occhi iniziano a chiudersi con frequenza eccessiva; poi inizia ad annoiarsi pure lui...
Chiudo gli occhi.
Arriva un sms, il mio compagno di danze mi avverte che avrà un quarto d'ora di ritardo. Benedico il suono del telefono, avrei potuto dormire sulla poltrona per tutta la notte.
Ci attende una vecchia scuola nella periferia nord di Torino. Si fa un gran parlare di riconversioni industriali ma la vera riconversione sono le scuole trasformate in centri sociali, locali per concerti e quant'altro.
C'è folla per essere un freddo lunedì sera di dicembre, arriviamo un po' tutti alla spicciolata.
Ci pensa El Bastardo a scaldare un po' il pubblico, con le sue sonorità country blues. Qualche canzone e qualche sfottò, poi inizia l'attesa per il piatto forte.
Eccolo che sale sul palco.
Boato!
E' vivo, eccome, il ricorso dei suoi Blues Explosion.
Ma stasera è tempo di ciuffi!
Jon Spencer, torna quando vuoi...
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