"Se non ti scalda il sole del mattino non ti scalderà quello del pomeriggio".
Proverbio iraniano.
Lo dice il vecchio protagonista de "La mela", film di Samira Makhmalbaf, regista come papà Mohsen.
Storia triste, e ispirata a un fatto vero, di due bambine analfabete tenute segregate in casa. Il padre giustifica la loro condizione con la cecità della madre e con la necessità di tenere le bambine lontane dai pericoli della strada.
"La donna è come un fiore: se prende troppo sole appassisce". Ma all'uomo si contrappone un'altra donna, l'assistente sociale che cerca d'aiutare le bambine.
Un vero e proprio inno alla libertà.
Vidi questo film nel '99 in un piccolo cinema di Roma, il Politecnico. All'inizio della proiezione in sala c'eravamo solo io e Gabriele, poi sui titoli di testa in quattro.
Passammo i giorni successivi a scherzare sui proverbi iraniani e ne inventammo di assurdi.
"Lo stolto può dissimulare l'udito di fronte all'onda del maremoto inatteso. Ma quando la lapide, violenta, urterà il suo orecchio, la sentirà".
Tutto questo mi torna in mente dopo aver letto che per Seymour Hersh (giornalista del "New Yorker") l'attacco degli USA all'Iran è vicino. L'amministrazione Bush avrebbe capito che la minaccia nucleare iraniana fa poca presa sull'opinione pubblica americana; meglio puntare sul pericolo rappresentato dagli sciiti iraniani che, protetti dal loro Governo, addestrerebbero iracheni per colpire le truppe americane e i civili in Iraq.
In Italia il sole iraniano non ha finora scaldato abbastanza.
Ma io aspetto di poter scendere in piazza a cose fatte, sfoggiando una bella maglietta colorata.
Col sole tiepido del pomeriggio, ovvio.
tag: iran, usa, iraq, guerra, bush, hersh, makhmalbaf, proverbi
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