E' tortuosa la strada verso l'addio ai sogni
"Oh, cosa sarà, che ti svegli al mattino e sei serio
che ti fa morire di dentro di notte
all'ombra di un desiderio, cosa sarà.
Che ti spinge ad amare una donna bassina e perduta
la bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta.
Cosa sarà che ti spinge a picchiare il tuo re
che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c'è.
Cosa sarà che ti fa comprare di tutto
anche se è di niente che hai bisogno
cosa sarà che ti strappa dal sogno".
Era il 1979, lo stesso anno di Banana Republic. Sempre Dalla e De Gregori.
A dieci anni è più facile seguire la musica e non le parole. Se già sei un minimo propenso al sogno, la musica ti fa volare.
Sogni New York e lo Studio 54, ma balli davanti ad una radio nera e non hai lo stereo.
Sogni di girare l'Europa e parti con la guida, ma fai cento volte il giro dell'isolato in bicicletta.
Sogni d'essere Zaccarelli ai Mondiali, ma non puoi neanche andare ai giardini perché al posto delle porte ci sono i sacchetti di sabbia e stanno processando chi sognava la rivoluzione.
Sogni che il tuo primo concerto sia quello di Bob Marley al Comunale, ma sei ancora troppo piccolo e dici: "La prossima volta".
No, la prossima volta non c'è stata.
Sbatti la faccia contro le realtà più ovvie.
Non importa, ti ostini a pensare che cambieranno o, peggio, che tu possa cambiarle.
Non sarà razionale, ma ti salva solo un'ostinazione volubile.
Altro giro, altra corsa!
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