Un lamento insospettabile...
A Roma Gigi Proietti è stato chiamato a dirigere il Teatro Argentina, dove la gente a volte dorme. Proietti è stato un ottimo direttore al Brancaccio, con una programmazione popolare. Va bene, ma l’avanguardia, tipo quella che proponeva Mario Martone al Teatro dell’India? Sarebbe stato bello averlo ancora a Roma ma se l’è preso Torino. Che si è presa pure Nanni Moretti. La festa del cinema di Roma è glamour ma il Torino Giovani lo è di più. Non si poteva fare un offerta a Moretti per trattenerlo? Ah, per inciso, la tratta Roma-Torino è una disgrazia ferroviaria.
Non sono parole mie. Virgola più o virgola meno, questo è il pensiero di Paola Tavella, sul Corriere Magazine di giovedì 24.
E noi torinesi sempre a lamentarci…
P.s. chi mi conosce sa quanto sia forte il mio rapporto di amore-odio (come ogni amante che si rispetti) con Roma. Il mio cuore copre la città, dal Brancaleone alla stazione di metano alla Magliana Sud passando per le terrazze dell'Aventino, da Piazza Vittorio col fast food indiano di Via Mamiani all’Ippodromo di Capannelle. Per non parlare delle sorchette al doppio schizzo di via Cernaia o dei falafel dell’antipatico palestinese di Testaccio. Quindi se qualche romano finisce per sbaglio su questo post, sappia che non ha motivo d’averne a male.
tag: Roma, Torino, Mario Martone, Nanni Moretti, Festa del Cinema, Torino Film Festival, teatro, cinema
il palestinese l'hanno chiuso. non so se ha riaperto. mi piace pensare che quasi se lo meritasse
RispondiEliminaperò nessuno si merita la chiusura
RispondiEliminaScusa Anonimo (e di nuovo si fa per dire)... mi diventi improvvisamente moralista?
RispondiEliminaIl palestinese era proprio odioso.
Di buono aveva le creme e la collocazione nella Roma testaccina.
Non rimane che via Mamiani... ci hai mai mangiato?