Chiari segni di invecchiamento precoce
Avrei voluto sotterrarmi.
Me ne ero completamente dimenticato e solo davanti ad una montagna di giocattoli, pensando a cosa avrei potuto regalarle a Natale, m'è passato davanti agli occhi il suo compleanno.
Non ci devo pensare, ora devo solo suonare il campanello.
“Vado io! Vado io!”.
Ero terrorizzato. Come avrei potuto spiegarle che la mia memoria aveva fatto cilecca? Potevo spiegarle che l'avevo pensato per settimane e poi, al momento giusto, non me lo sono più ricordato? Mi avrebbe perdonato?
“Denis!”.
Quando la porta si spalanca sono agitato ma lei neanche lo immagina. Accidenti, non la vedevo dall'estate, quanto s'è fatta alta. Si, e ora va pure a scuola.
Non faccio in tempo ad entrare a casa dei miei amici che vengo trascinato, insieme alla sorellina più piccola, davanti ad una casa costruita con i pezzi di altri giochi. È piena di letti dove dormono i personaggi più disparati. C'è anche un ippopotamo-cuoco che ha gli occhi chiusi, sembra dorma in piedi.
“Lo sapete che una volta mi sono addormentato in piedi pure io?”. Lo racconto mentre siamo a cena e le bambine mi guardano come se fossi un matto. Mica hanno così torto.
“Ero ad un concerto con vostro padre. Frà, te lo ricordi che eravamo a El Paso? C'era una musica rock, molte forte... ma io ero stanco e mi sono addormentato in piedi. Sono quasi caduto a terra!”.
Carosello non c'è più da un pezzo, ma le sane regole di casa dicono che entro le otto e mezza si va a nanna. Giusto in tempo per spacchettare i regali.
“Denis! Ti faccio vedere una foto dove ci sei tu con la bocca aperta!”.
E quando mai ho la bocca chiusa...
Intanto la più piccola, tre anni, mi fa vedere una sua fotografia: “qui ho il ciuccio, quand'ero piccola...”.
Ah.
Dentro quel cassetto ci saranno almeno un centinaio di fotografie in ordine sparso, eppure salta fuori proprio la mia.
“Eccola! Guarda!”.
Chissà se lo sa che avevo paura di non essere perdonato. Ora sono contento e lei mi regala pure una delle sue risate più squillanti.
Mentre torno da Settimo ascolto la radio a tutto volume.
To say goodbye to love
I feel like I'm nowhere
Say goodbye to love
I feel like I'm nowhere
Just say goodbye to love
Per qualche strana associazione di idee mi torno in mente un motivetto che non c'entra assolutamente nulla con la musica che arriva dalla radio.
Le ragazze di Vanchiglia
fortunato chi le piglia!
Vanchiglia. Era in via Bava o in via Buniva quel forno che faceva scendere le brioche col montacarichi?
Prima di mettermi a dormire scarico la posta.
Oggetto:
ten years
Testo:
Napoli, 4 dicembre 1998
Stasera brindo!
G
Amico mio, se aspettiamo la mia memoria siamo messi male!
Che giornata quel lontano sabato. Partenza da Roma dopo l'ennesima due giorni con Galli, Napoli-Torino al San Paolo, la pizza da Trianon, la stamberga vicina alla stazione centrale, il giro notturno per Forcella.
Brindiamo alla nascita di questa amicizia decennale.
Prosit!
Prosit!
RispondiEliminaAvrei voglia di una di pizza, proprio al Trianon anche se da Di Matteo resta la mia preferita...per finire con dolci alla cannella, sfoglia ed il babà da Scaturchio!!!!!!!!
Torniamoci per Napoli-Toro..oltretutto ora sono entrambe in A.
G
Gab: il 21 dicembre c'è Toro-Napoli all'Olimpico... le chiavi di casa le hai!
RispondiEliminaNapoli-Toro è il 17 maggio.
Sembra lontanissimo, però...
Beh, perchè no il 21 dicembre all'Olimpico! oddio, vediamo quanto costa...ci sono altri eventi in quel fine? Io ho stage improteatro il 14 poi pausa, si riprende a gennaio. Il 17 maggio è un bellissimo periodo per andare a Napoli...mah..dimmi un po'..tu ti fermeresti a..Caserta???????:-):-):-)
RispondiEliminaSpiritoso...
RispondiEliminaMaggio è lontano.
Sai che vivo alla giornata, no?