A volte eri solo pieno. Oppure avevi solo i pensieri di traverso e aspettavi come una liberazione il momento in cui ti saresti potuto alzare da tavola e startene finalmente per conto tuo.
Ma appena ti lasciavi sfuggire di bocca: "non ho più fame", inesorabile calava la mannaia del senso di colpa. "Mangia! Pensa ai bambini africani che muoiono di fame!".
E non è che tu non ci pensassi, no. È che non vedevi il nesso. Era colpa tua se i bambini in Africa morivano per la fame? No, tu non avevi colpa, era già tanto se sapevi dove fosse l'Africa. Ma l'insinuazione era partita e non sarebbe rientrata: il senso di colpa ti si era appiccicato addosso per sempre. Un'intera generazione rovinata, l'ennesima.
"Paaapaaaà??! Non ne voglio piuù di laattee!!".
"Paaaaaapaaaaà!!!! Nooo laaattee anchiiioooo!!!".
No, non può succedere.
Per un attimo osservi i pargoli, poi ti giri e fissi incredulo il papà. No, non può dirlo. No, non lo pensa nemmeno. Con la sua gaia razionalità, farà semplicemente notare che bisogna bere il latte a colazione perché fa diventare grandi e forti e si possono fare un sacco di cose, tipo correre, saltare e...
"Bevete e basta! Ché ci siamo anche sacrificati noi per lasciarvelo!!".
Non ci credo, non è possibile.
Eccolo che si avvicina minaccioso, a passi lenti e pesanti. Il Mostro...
Bom-bom! Bom-bom!!
. . . C O O O L P A A A A ! ! ! !
Altri 2 innocenti rovinati.
03 agosto 2009
Tutta colpa del Biafra
Sensi di colpa
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