Black Friday. E poi: Small Business Saturday, Sofa Sunday, Cyber Monday e Green Tuesday. C'è anche Wrong-Size Wednesday, e qualcuno parla pure di Black Thursday, perché alcune grandi catene decidono di anticipare le offerte già al giorno di Thanksgiving. Ovviamente, a parte il Giving Tuesday, che nelle intenzioni dei promotori dovrebbe essere dedicato alla beneficenza, c'è chi cerca di opporsi al consumismo che regge l'economia di questo Paese.
E propone in coincidenza con il Black Friday, che quest'anno cade il 23 novembre, un Buy Nothing Day. Ma l'idea arriva da Adbusters, un gruppo di attivisti canadesi, quindi non avrà il benché minimo seguito. E poi il loro Ringraziamento si è già celebrato il secondo lunedì di ottobre.
A meno di non inventarsi un innovativo modello di sviluppo socialmente sostenibile (e non sembra che gli economisti di mezzo pianeta siano interessati a scervellarsi davvero, nemmeno quelli che ancora osanniamo perché denunciano come una novità lo strapotere finanziario contro l'economia reale della produzione), con tutta la buona volontà contraria, è difficile non vedere che il grande mercato interno, anche sollecitato nella sua smania d'acquisto per le cose più sciocche e inutili, rappresenta la vera forza di una Superpotenza iper-tecnologica come gli Stati Uniti. E nonostante vi siano situazioni estreme, contro cui minoranze esigue di lavoratori provano a ribellarsi, con il rischio di perdere il posto (vedi il caso di Walmart e dei pochissimi che osano scioperare), questo sistema 24/7 votato al consumo sembra l'unico in grado di creare, oltre ai profitti per gli azionisti (anche piccoli) delle grandi imprese, lavoro per tutte quelle persone che non hanno le competenze sempre più richieste e necessarie per lavorare nelle fabbriche dove l'automazione ha fatto salire la produttività e espulso braccia. Il guaio è che, nonostante molti commentatori, qui, siano consapevoli che senza manodopera qualificata l'America non potrà più crescere come in passato, ancora non si vede una soluzione al problema della formazione. Quindi, nell'attesa di inventare qualcosa di davvero rivoluzionario (non l'iPad), che il resto del Mondo ancora non abbia, e di farlo produrre in massa da milioni di lavoratori ultra-specializzati, ci si deve accontentare dei milioni di posti di lavoro che ruotano attorno alla vendita di tutto quel che c'è già.
L'aspetto è ancora attraente, nonostante si capisca che da tempo non sia più una giovane donna. Si avvicina e sorridendo ci offre il suo biglietto da visita. È una "nanny", quella che in Italia chiameremmo una tata. Ci spiega che ha smesso di lavorare da poco e ora è disponibile a seguire bambini piccoli come il nostro. Immagino che stia facendo la posta alle famiglie come noi, che ritornano al parcheggio con le borse della spesa e il passeggino. Ci metto un po', ma alla fine ammiro la sua intraprendenza e la sua strategia di marketing: mica un parcheggio qualunque in uno dei tanti "strip mall", bensì quello di Fresh Market, catena del cibo di qualità, come il colosso Whole Foods, e a prezzi non proprio accessibili a tutti.
Alla cassa di Fresh Market, oltre alla cassiera, c'è sempre un'altra persona che ti aiuta a riempire i sacchetti, rigorosamente di plastica, offerti senza limiti e senza contabilizzarli direttamente sul tuo scontrino. Spesso chi fa questo lavoro, come gli addetti alle pulizie o ad altre mansioni umili, sono giovani afro-americani. Il ragazzo che ci ha aiutato sembrava particolarmente lento e annoiato, non può avermi scambiato per uno dei tantissimi "latinos" ricchi di Miami, contro cui il fastidio degli afro-americani è talvolta palpabile e spesso nasce dal confronto con la mancata emancipazione sociale. Nel sud della Florida i latino-americani sono maggioranza, hanno un forte potere economico e conoscere lo spagnolo è un requisito fondamentale. Ho visto che anche la Fiat assume venditori a Miami, ma il loro spagnolo deve essere fluente.
Se nei supermercati popolari come Publix è normale trovare cassiere anziane, e quella che abbiamo incontrato qualche giorno fa ad Hallendale era davvero una nonna strappata ai suoi nipoti, nelle catene di ristoranti come Cheesecake Factory puoi imbatterti, tra tanti ragazzi assunti stagionalmente, anche in vecchi camerieri come solo in certe trattorie di Roma, e che a Torino sarebbero in pensione da almeno dieci anni. Per molte persone anziane, ovvio, lavorare è necessario per vivere dignitosamente. E se questa è la Nazione che ha dato nuova vita lavorativa anche alle attrici porno quarantenni, a noi sembrerebbe comunque poco dignitoso vedere per le strade di Milano una signora prestarsi come donna-sandwich per la pubblicità all'esterno di un mobilificio. Ma su Biscayne Boulevard una c'era, eccome.
Black Friday sta per arrivare, con il suo carico caotico di clienti furiosi. Ci sarà lavoro per tanti posteggiatori, anche per quelli che prendono in affidamento le lussuose macchine di chi va a seguire le corse dei cavalli al Gulfstream.
Black Friday. Non potevamo scegliere giorno migliore per scappare e andarcene in missione sulla Left Coast.
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