13 dicembre 2012

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 9 - New York State of Mind

12.12.12 Concerto per le vittime di Sandy. Le televisioni americane, stasera, ti riportano indietro di qualche decennio. La camicia di Roger Daltrey è rimasta aperta dal Live Aid, e i capelli ora sono proprio bianchi. Quanto al braccio di Pete Townshend, credo che possa perderlo se non la smette di rotearlo. Ma non è lo stadio di Wembley, è il Madison Square Garden di New York. Keith Moon, il batterista e cantante, non c'era nemmeno nel 1985, però stasera canta con loro direttamente dal mega schermo, buonanima.

Non si raccolgono fondi per combattere la fame in Africa, qui è il momento di pensare a chi ha perso tutto durante l'Uragano Sandy. Passano le immagini delle comunità più colpite, nel New Jersey e poi a Long Island e Staten Island. Uomini e donne che piangono, davanti alle macerie delle loro case e ai ricordi spazzati via dalla violenza dell'acqua. In sovraimpressione il numero per fare donazioni via telefono e il sito dell'evento.
Servono tanti soldi per la ricostruzione e gli americani, come sempre accade quando una tragedia li colpisce, si mobilitano al massimo livello. Non sono certo i ragazzi quelli a cui poter chiedere di mettere mano al portafoglio stasera. Così a parte il rapper Kayne West e Chris Martin dei Coldplay, in versione acustica con la sua chitarra e accompagnato da Michael Stipe dei Rem, si riuniscono i grandissimi vecchi della musica e si chiede aiuto al pubblico coetaneo o, al massimo, a quello che ha iniziato a ascoltarli quando era bambino e ora viaggia sui quaranta. Oltre agli Who, ci sono Eric Clapton, Roger Waters e i Rolling Stones. Ci sono anche Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi che duettano. Ci sono i comici del Saturday Night Live, da Jimmy Fallon a Seth Meyers, il giornalista più famoso della NBC e Billy Crystal. E c'è Billy Joel, che apre con l'apocalittica "Miami 2017".
Dopo l'invito a donare qualunque cifra, anche la più piccola, fatto da Quentin Tarantino, è il Momento di Sir Paul Mc Cartney: "I love you, New York", e giù via con "Helter Skelter", e poi il brano originale con i superstiti Nirvana e un pezzo con Diana Krall.
Fine dello spettacolo. Sul palco, insieme a vigili del fuoco, poliziotti e volontari, chiamata da Mc Cartney arriva Alicia Keys, per la sua immancabile "Empire State of Mind".
Ma io ricorderò la serata per un altro "state of mind", quello cantato da Billy Joel.

"Some folks like to get away
Take a holiday from the neighbourhood
Hop a flight to Miami Beach
Or to Hollywood
But I'm taking a Greyhound
On the Hudson River Line
I'm in a New York state of mind".




Nessun commento:

Posta un commento