"Il vostro Governatore ha detto che dobbiamo andare a riformare il modo in cui si finanziano le campagne elettorali. Io posso solo aggiungere: andiamo, andiamo, andiamo!". La traduzione forse calpesta lo stile, ma il nostro "forza" non renderebbe così bene il concetto. Il pubblico, che riempie tutta la moderna chiesa evangelica di Saint Peter a midtown Manhattan, applaude a lungo e convinto. Elizabeth Warren, senatrice democratica del Massachusetts, la nuova speranza dei progressisti d'America anche se per ora dice che non correrà per le presidenziali del 2016, è venuta a New York per parlare di denaro e politica e per promuovere la proposta del finanziamento pubblico per le elezioni (che è cosa diversa da quello che intendiamo noi italiani). Ad accoglierla ci sono Letitia James, nuova public advocate cittadina, eletta nelle file del Working Families Party, ed Eric Schneiderman, Procuratore Generale dello Stato di New York, democratico ed amico del Governatore Cuomo.
La mia vicina mi dice che ha visto giusto il Procuratore Generale il giorno prima in televisione, a "Morning Joe". Sembra di stare ad un concerto più che ad un incontro politico. E non solo perché l'incontro è stato preceduto da una buona mezz'ora di musica dal vivo. C'è quell'energia e quell'entusiasmo che, passato un po' di tempo a vivere negli States, impari poi a riconoscere negli americani. Qualunque sia il problema, e quaggiù non c'è penuria di complicazioni quotidiane, sarà difficile trovare qualcuno pronto solo ad offrirti un'analisi fatalistica e nulla più che una dose di pessimismo, se non di semplice lamento. Di fronte a una questione, ad un ostacolo, ad una sfida, l'approccio degli americani sarà sempre lo stesso: "go!". E giù con una proposta concreta, pratica, comprensibile e la richiesta di appoggiarla come un qualunque credo. In questa grande sala circolare, con il suo pulpito decentrato di poco, si parla di diseguaglianze economiche, di corruzione politica, di denaro delle grandi "corporations" che riesce a influenzare le scelte degli eletti e quindi a condizionare concretamente la vita degli elettori. E al termine dell'incontro sono tutti in piedi per l'ovazione e per sostenere questa fondamentale battaglia politica di cambiamento. Riesco a tenere il taccuino ma lascio che la mia penna cada mentre mi alzo in piedi pure io.
La serata è freddissima e cammino veloce verso la metropolitana. Dopo la tempesta di neve, con le inevitabili polemiche dei ricchi della Upper East Side che hanno reclamato più spalaneve nella loro zona, è arrivato il momento delle giornate glaciali.
Il campo sportivo vicino casa nostra è completamente imbiancato. Il marciapiede tutto intorno pure, quando non ricoperto solo dalle lastre di ghiaccio.
Dal campo arrivano urla di incitamento e di schemi chiamati per afferrare la palla. I giocatori delle due squadre si affrontano a football americano ma non hanno le caratteristiche protezioni o i caschi, solo berretti di lana e guanti per proteggersi dal freddo. "Go! Go! Go!".
Alzo la sciarpa sulla mia bocca e mi allontano.
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